13.12.2022

I rischi della transizione ecologica

L'enorme quantitativo di denaro che sarà immesso sul mercato secondo le modalità previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza può rappresentare una favorevole occasione per la criminalità ambientale, in particolare per quella di stampo mafioso in tutte le sue derivazioni. A questo rischio è dedicato il contributo del Comando Carabinieri per la tutela ambientale e la transizione ecologica scritto per il Rapporto Ecomafia 2022.

La preminente allocazione di risorse economiche nella Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” impone una peculiare focalizzazione della minaccia rappresentata dalla criminalità ambientale che – già intrinsecamente complessa – assume forme mutevoli e sempre più raffinate in un’ottica consolidata di diversificazione delle attività criminali, aspetto questo che ha inasprito non poco l’impegno investigativo posto a contrasto del fenomeno.

La grande liquidità di cui dispongono le organizzazioni criminali le mette nelle condizioni di guardare anche ai settori strategici, dall’eolico alla offerta di servizi, dal ciclo dei rifiuti all’intermediazione immobiliare e finanziaria fino alle ristrutturazioni edilizie, oltre a quelli tradizionali, quali la ristorazione, il commercio, la logistica, i servizi funebri, i trasporti, le scommesse. La malavita si serve di professionisti e figure competenti, che agiscono con fare imprenditoriale e assumono il volto legale dell’agire economico. Caratteristica ormai peculiare risulta il trasferimento della titolarità e disponibilità delle attività a persone incensurate, attraverso articolati meccanismi di cessione di quote societarie nel tentativo di mascherare la provenienza ab origine dei capitali. La concentrazione maggiore di episodi criminali si registra ormai non solo in alcune delle Regioni tradizionalmente connaturate dalla presenza di organizzazioni di tipo mafioso, specificatamente la Campania e la Calabria (rispettivamente con il 39,9% e il 29,1% dei casi), giacché anche le Regioni del Centro-Nord, che forse solo inizialmente avevano un peso trascurabile, ormai da anni anche nello specifico settore ambientale e dei rifiuti in particolare fanno registrare, con le modalità dinanzi indicate, le infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso, in particolare della camorra e della ‘ndrangheta. La criminalità, come meglio si vedrà in seguito, è pronta a rilevare aziende autorizzate a trattare i rifiuti ora in difficoltà approfittando dei cospicui finanziamenti ma soprattutto delle sanzioni, ancora troppo esigue e non proporzionate alla gravità delle condotte poste in essere.

Una netta convergenza tra criminalità mafiosa e criminalità economica è da anni evidente con riferimento alla gestione dei rifiuti, settore nel quale si prospettano grossi investimenti che inevitabilmente attrarranno le imprese criminali, e ciò risulta amplificato in virtù, si ribadisce, di un sistema sanzionatorio ancora poco stringente e che consente molteplici scappatoie.

(Estratto da "Ecomafia 2022, Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia" Edizioni Ambiente)

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