PFU
È l’acronimo usato per definire gli pneumatici fuori uso dei veicoli (automobili, ma anche motoveicolo, macchine di cantiere e rimorchi) che sono classificati sulla base all’Elenco Europeo dei rifiuti con il codice CER 16 01 03 e sono considerati come rifiuti speciali.

Per la loro gestione, l’art. 228 del Testo Unico Ambientale prevede il meccanismo della responsabilità estesa del produttore, attribuendo quindi a questi e agli importatori l’obbligo di raccogliere annualmente l’equivalente in peso degli pneumatici nuovi immessi nel mercato.
Per questa tipologia di rifiuto, il Dm 82 del 2011 ha introdotto il meccanismo della responsabilità estesa del produttore, cui spetta l’obbligo di curare la gestione degli pneumatici arrivati a fine vita. Se dall’entrata in vigore di questo meccanismo si sono progressivamente ridotti gli smaltimenti e i traffici illegali, altre forme d’illegalità hanno preso piede.
Proprio per contrastarle, Legambiente insieme ai principali consorzi e alle associazioni di categoria, dal maggio del 2016 al gennaio 2020 ha dato vita all’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia, quando è stato presentato presso l’allora Ministero dell’Ambiente del territorio e del mare (oggi Ministero dell’Ambiente e per la sicurezza energetica) – alla presenza, tra i tanti, del ministro, il generale Sergio Costa – del dossier “I flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia”. Anche da questo lavoro di ricerca, analisi e denuncia, sono scaturite proposte utili per l’approvazione del nuovo Dm 182 entrato in vigore il 23 aprile del 2020 che ha stabilito le nuove regole per la raccolta e la gestione degli pneumatici fuori uso, su cui torneremo più avanti. Nel 2018 è stato pubblicato il dossier Copertone selvaggio, mentre il primo dossier di denuncia sui traffici illeciti di PFU risale al 2010.
La piattaforma di whistleblowing denominata Cambio Pulito è stato uno degli strumenti dell’Osservatorio per monitorare e contrastare le varie forme di illegalità presente nel settore, una parte fondamentale della quale è rappresentata dal commercio illegale, prevalentemente on line, di pneumatici nuovi in evasione di contributo ambientale e Iva, evasione che si riversa inevitabilmente nella formazione di quantitativi di PFU extra rispetto a quelli che ci dovrebbe essere, creando gravi disagi agli operatori del settore oltre che ad alto rischio di smaltimenti e gestioni criminali.