Gas refrigeranti

I gas fluorurati, cosiddetti Fgas, anno parte di questa famiglia gas quali: HFC (idrofluorocarburi), PFC (perfluorocarburi), SF6 (esafluoro di zolfo) e NF3 (trifluoruro di azoto). Si tratta di sostanze chimiche persistenti, possono quindi anche avere una lunga vita atmosferica, in alcuni casi della durata di migliaia di anni, sono il tipo più potente e duraturo di gas serra emessi dalle attività umane.

Pur non avendo effetti negativi sull’ozono, sono comunque dei potenti gas serra, hanno potenziali di riscaldamento globale (GWP - Global Warming Potential) molto elevati rispetto ad altri gas serra, il loro GWP è fino a 23.000 volte più forte di quello dell'anidride carbonica (CO2). Nel dicembre del 2021 Legambiente ha presentato il dossier “Rinfreschiamoci senza riscaldare il Pianeta 4.0. I refrigeranti e il clima secondo Legambiente” che ha dimostrato come l’impiego di questi gas è destinato a crescere nel tempo a causa delle temperatura sempre più estreme, portando il numero complessivo di condizionatori dagli attuali 1,6 a 5,6 miliardi a livello globale (+250%) entro il 2050.

Per queste ragioni diversi gruppi di gas fluorurati sono normati dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico (UNFCCC) e sono stati inclusi nel protocollo di Kyoto.

Attualmente, i gas fluorurati nell’UE sono disciplinati dal Regolamento 517/2014 il quale stabilisce diverse misure per ridurne l’uso e le loro emissioni. In particolare, prevede uno schema di graduale riduzione (phase down) della percentuale di utilizzo e vendita dei gas fluorurati al fine di ridurne le emissioni di due terzi nel 2030 (rispetto ai livelli del 2014). Il regolamento prevede anche il divieto di utilizzo di gas fluorurati in diversi nuovi tipi di apparecchiature in cui sono ampiamente disponibili alternative meno dannose, come frigoriferi nelle case o nei supermercati, aria condizionata, schiume e aerosol.

Anche se in parte il Regolamento ha funzionato, diminuendo le vendite di HFC, nondimeno ha creato squilibri nei mercati, con significativi aumenti di prezzo e, soprattutto, ha creato lo spazio per il mercato illegale di refrigeranti. Evidentemente qualcosa nell’applicazione del Regolamento non ha funzionato, i divieti in esso contenuti non sono stati sufficienti a fornire chiari segnali di mercato e non sono risultati di facile comprensione per i produttori e gli utenti finali del settore della refrigerazione, condizionamento e riscaldamento. Nel luglio del 2021 l’Environmental Investigation Agency (EIA) ha pubblicato il report investigativo intitolato “Il crimine più agghiacciante d'Europa. Il commercio illegale di gas refrigeranti HFC”, dove si legge che nel solo 2020 ci sono stati 59 sequestri in 12 paesi Ue, per complessivi 281 tonnellate di gas refrigeranti, che avrebbero avuto un impatto ambientale pari all’emissione di 700.000 tonnellate di CO2. Nonostante il 2020 sia l’anno dello scoppio della pandemia, che ha portato al crollo dei commerci, i sequestri di questi gas sono aumentati, con un trend di crescita che dura sin dal 2017.

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